Le attività dell’Operatore Socio Sanitario sono rivolte alla persona e al suo ambiente di vita e di cura, sono volte a valorizzarne le capacità residue per rafforzarne l’autostima e l’autonomia nel rispetto del diritto di autodeterminazione, in coerenza con il progetto assistenziale definito dall’équipe del servizio. Il suo Profilo nasce nel 2001 grazie ad un apposito Accordo Stato-Regioni e si è reso più corposo con la recente approvazione della Legge 3/20018 (ex-Ddl Lorenzin).
La sua attività è caratterizzata da un approccio globale alle problematiche dell’assistito col quale mantiene un rapporto di vicinanza e di continuità che richiede specifiche competenze relazionali.
Le attività dell’operatore socio-sanitario afferiscono alle seguenti aree di intervento:
- Interventi di assistenza diretta alla persona;
- Interventi di assistenza alla persona di specifico carattere sanitario;
- Intervnti di relazione con l’assistito, la famiglia, l’équipe di lavoro;
- Interventi di comfort, di igiene e di sicurezza sugli ambienti di vita, assistenziali e di cura della persona;
- Interventi di organizzazione e verifica delle proprie attività nell’ambito della pianificazione del lavoro e di integrazione con altri operatori e servizi.
L’operatore socio sanitario nella realizzazione degli interventi di aiuto e supporto alle persone si ispira ad una serie di principi deontologici largamente condivisi.
Competenze di assistenza diretta alla persona
L’operatore socio – sanitario svolge le attività previste in questo ambito di competenza inserito in équipe, in collegamento funzionale e in collaborazione con gli operatori professionalmente preposti, rispettivamente all’assistenza sanitaria e a quella sociale.
Il suo intervento si caratterizza nella specificità e si differenzia per livelli di responsabilità e per aree di autonomia in rapporto al livello di complessità della situazione dell’assistito e all’organizzazione definita nell’ambito del servizio.
Spetta all’operatore socio – sanitario:
RILEVARE LE NECESSITÀ ASSISTENZIALI
- rilevare i bisogni assistenziali, le risorse e le condizioni di rischio della persona da assistere, della sua famiglia e dell’ambiente in cui vive;
- collaborare nella valutazione del grado di autonomia, anche attraverso l’uso di griglie predisposte.
ATTUARE INTERVENTI ASSISTENZIALI
- svolgere attività finalizzate alla cura e all’igiene personale e all’espletamento delle funzioni fisiologiche;
- stimolare la persona assistita al movimento per prevenire rischi e conseguenze da ridotta attività fisica, garantendo il mantenimento delle capacità psicofisiche e, se necessario, l’aiuto nella deambulazione;
- svolgere attività finalizzate all’apprendimento e/o al mantenimento, da parte dell’assistito, di posture corrette e di posizioni terapeutiche su indicazione di operatori professionalmente preposti, anche utilizzando presidi, ausili ed attrezzature;
- svolgere attività finalizzate al trasferimento della persona assistita fuori dal letto utilizzando ausili idonei;
- assistere e sorvegliare le condizioni della persona durante il trasferimento da un servizio all’altro;
- collaborare alla prevenzione dei più comuni problemi della sindrome da immobilizzazione;
- stimolare ad un’alimentazione equilibrata e corretta;
- predisporre i pasti;
- curare il comfort ambientale e personale e aiutare la persona ad alimentarsi nel rispetto delle indicazioni dietetiche e riferire le osservazioni all’operatore professionalmente preposto;
- rilevare i più comuni segni di alterazione delle diverse funzioni di vita o modificazioni della situazione della persona assistita e riferire, in tempi e modalità appropriate, agli operatori di competenza;
- garantire, durante ogni intervento assistenziale, sicurezza e comfort;
- collaborare alla composizione della salma e provvedere al suo trasferimento.
VALUTARE GLI INTERVENTI
- valutare l’efficacia degli interventi attuati in ordine al raggiungimento degli obiettivi assistenziali di competenza, considerando anche il grado di soddisfazione espresso dalla persona assistita.
Competenze di assistenza alla persona di specifico carattere sanitario
L’operatore socio-sanitario collabora nella attuazione delle seguenti attività di assistenza alla persona di carattere sanitario che devono essere specificate, per iscritto, nella pianificazione delle cure e nella relativa documentazione da parte dell’équipe:
- rilevazione dei parametri vitali;
- controllo del peso;
- raccolta campioni biologici che non richiedono manovre invasive;
- cambio medicazioni e fasciature semplici;
- preparazione dell’assistito e dei materiali per specifiche procedure medico-assistenziali (cateterismo vescicale, enteroclisma, campo sterile, prelievo venoso, medicazioni complesse e altre procedure definite e protocollate a livello del servizio);
- rilevazione della glicemia e della glicosuria attraverso stick;
- aiuto per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso secondo protocollo;
- aiuto per la corretta assunzione della terapia, prescritta e programmata, con la supervisione del personale sanitario competente (medico-infermiere), esclusa la terapia per via iniettiva (i/m – s/c – e/v).
L’operatore socio – sanitario è altresì in grado di attuare misure di primo soccorso e di pronto intervento che non abbiano carattere di invasività: posizione anti – shock e posizione di sicurezza, tecniche di supporto alle funzioni vitali (massaggio cardiaco esterno e respirazione artificiale), manovra di Heimlich, tecniche di primo soccorso nei traumi e nelle ferite, uso del pallone di Ambu e posizionamento canula di Mayo.
L’operatore socio-sanitario svolge le attività indicate con la supervisione di un’équipe responsabile di monitorare con continuità le condizioni della persona assistita, in un contesto organizzativo dove sono definiti gli ambiti di competenza e di responsabilità dei vari operatori e dove l’integrazione e la verifica sono processi costantemente presidiati da figure di coordinamento.
Competenze di relazione con la persona da assistere, la famiglia, l’équipe
L’operatore socio – sanitario attiva la relazione professionale come strumento del processo di aiuto messo in atto per consentire alla persona da assistere di mantenere, potenziare, valorizzare le proprie risorse.
Nel rapporto operatore – persona assistita, la relazione richiede, da parte dell’operatore socio – sanitario, competenze nel:
- collaborare nell’accoglienza della persona e della sua famiglia per favorire il loro orientamento ed inserimento nei servizi residenziali, nei centri diurni e in ospedale;
- accompagnare la persona non autosufficiente e disorientata per l’utilizzo dei servizi;
- favorire il mantenimento dei rapporti parentali e amicali;
- attuare interventi volti a favorire la vita di relazione dell’assistito, tenendo conto dei suoi bisogni e confrontandosi con gli altri operatori del servizio;
- mettere in atto una relazione professionale con l’assistito e la famiglia favorevole a creare un clima di fiducia e consenso;
- collaborare nella relazione di aiuto che coinvolga la persona, la famiglia ed altre persone – risorsa nella realizzazione dell’intervento assistenziale e nello sviluppo dell’autonomia;
- adottare modalità relazionali orientate al confronto e alla collaborazione con il gruppo di lavoro, con altri operatori e/o servizi;
- collaborare e realizzare attività di animazione rivolte ai singoli e a gruppi.
Competenze di comfort, di igiene e di sicurezza nell’intervento sugli ambienti di vita, assistenziali e di cura della persona da assistere
L’operatore socio-sanitario sa:
- mantenere confortevoli gli ambienti di vita e di cura della persona assistita, applicando protocolli definiti dal servizio e, a domicilio, secondo modalità concordate con lo stesso;
- adottare comportamenti per prevenire le infezioni e per promuovere la sicurezza negli ambienti di lavoro;
- curare il riordino e la pulizia degli ambienti di vita e di cura della persona assistita scegliendo strumenti, prodotti e metodi secondo procedure concordate;
- predisporre e suggerire interventi di adattamento dell’ambiente alle esigenze dell’assistito per favorirne l’autonomia e garantirne la sicurezza;
- assicurare la pulizia, la disinfezione e la conservazione di utensili, apparecchi, presidi usati dall’assistito e dal personale per fini assistenziali;
- eseguire tutte le fasi di preparazione del materiale da inviare in sterilizzazione e mettere in atto le misure idonee alla sua corretta conservazione;
- collaborare nella cura della biancheria e del vestiario;§
- garantire la raccolta e lo stoccaggio dei rifiuti nel rispetto della normativa vigente;
- assicurare il trasporto del materiale biologico sanitario secondo protocolli stabiliti.
Competenze di organizzazione, di verifica delle proprie attività e di integrazione con altri operatori e servizi
L’operatore socio – sanitario sa:
- attuare gli interventi assistenziali tenendo conto delle finalità e degli obiettivi del servizio di appartenenza valutando, per l’area di propria competenza, gli interventi più appropriati da proporre;
- realizzare gli interventi di competenza, perseguendo gli obiettivi del piano assistenziale elaborato con l’équipe;
- gestire le proprie attività, secondo priorità, utilizzando in modo ottimale le risorse disponibili, nel rispetto dei vincoli e dei principi etici enunciati negli orientamenti deontologici dell’operatore socio – sanitario;
- partecipare attivamente alle riunioni del gruppo di lavoro e ai momenti formali di passaggio delle consegne;
- utilizzare gli strumenti informativi in uso per la registrazione/trasmissione di informazioni per la continuità assistenziale;
- utilizzare metodologie di lavoro comuni con le équipe del servizio;
- segnalare a chi di competenza i problemi incontrati durante la propria attività richiedendo, se necessario, la consulenza e l’intervento di altri operatori di specifica professionalità;
- selezionare le informazioni da riferire agli altri operatori dell’équipe perché utili all’ inserimento e al progetto assistenziale;
- collaborare nelle attività di verifica degli interventi di propria competenza, in funzione della qualità del servizio;
- collaborare alla definizione dei propri bisogni di formazione, partecipare ai corsi di aggiornamento, disponibile a trasferire innovazioni e cambiamenti nel proprio contesto operativo;
- informare l’utente sulle opportunità offerte dai servizi del territorio, aiutandolo, nel disbrigo di semplici adempimenti burocratici;
- concorrere, rispetto agli operatori dello stesso profilo, al tutorato dei tirocinanti e dei neoassunti;
- collaborare all’organizzazione di attività di socializzazione sostenendo la partecipazione degli utenti ad iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambito residenziale.
Principi
L’operatore socio – sanitario svolge la propria attività rispettando il principio del valore della persona, nella sua dignità ed unicità;
- L’operatore socio – sanitario assiste tutte le persone attribuendo loro pari diritto e considerazione indipendentemente dall’età, sesso, nazionalità, religione, minorazione o da qualsiasi altra caratteristica personale, dalle condizioni economiche e sociali, dalle specifiche cause di inabilità e malattia;
- L’OSS svolge la propria attività non esprimendo giudizi di valore sulle persone e sui loro comportamenti.
Rapporti con la persona assistita
L’operatore socio – sanitario valorizza l’autonomia della persona, la sua soggettività, la sua capacità di prendere decisioni, la sostiene nell’uso delle risorse proprie, la stimola a usufruire delle risorse sociali, evitando, per quanto possibile, l’insorgere di condizioni di dipendenza;
- Assiste la persona non autosufficiente utilizzando, qualora sussista la necessità di tutela della persona stessa, misure di controllo solo secondo prescrizione medica;
- Qualora le condizioni psicofisiche della persona assistita lo consentono, l’operatore socio – sanitario chiede il consenso dell’interessato all’effettuazione delle prestazioni assistenziali di sua competenza;
- Informa la persona delle azioni che svolge, motivandone le ragioni, la coinvolge nel processo assistenziale, tenendo in considerazione quanto da essa manifestato;
- Osserva il segreto professionale ed il segreto d’ufficio come risposta alla fiducia che l’assistito e l’organizzazione/servizio ripongono in lui.
Rapporti con colleghi e altri operatori
- Rispetto al progetto assistenziale l’operatore socio-sanitario ha diritto di essere informato e coinvolto, assicurando la riservatezza delle informazioni relative alla persona;
- Nella raccolta, nella gestione e nel passaggio di dati, si limita a ciò che è pertinente al progetto di aiuto;
- Garantisce la continuità assistenziale anche attraverso l’efficace gestione degli strumenti informativi;
- Collabora con colleghi e altri operatori di cui riconosce e rispetta lo specifico professionale, intrattenendo rapporti improntati a correttezza, lealtà, condivisione degli obiettivi;
- Riferisce a persona competente e/o ai superiori qualsiasi circostanza che possa pregiudicare l’assistenza o la qualità delle cure, con particolare riguardo agli effetti sulla persona.
Rapporti con l’organizzazione di lavoro
- L’operatore socio-sanitario ha il dovere di tenersi aggiornato professionalmente al fine di poter erogare prestazioni assistenziali di qualità;
- Non accetta compensi o regali di valore;
- Concorre alla piena applicazione delle procedure assistenziali e al loro miglioramento in relazione al contesto organizzativo;
- Assume la responsabilità del proprio operato in conformità al proprio ruolo professionale tenendo conto del mandato affidatogli, accettando di sottoporre il proprio operato alla verifica da parte degli operatori preposti.
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Accordo 22 febbraio 2001
Gazzetta Ufficiale 19 aprile 2001, n. 91
Testo aggiornato al 28 aprile 2006
Accordo tra il Ministro della sanità, il Ministro per la solidarietà sociale e le Regioni e Province autonome di Trento e Bolzano,
per la individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’operatore socio-sanitario e per la definizione dell’ordinamento didattico dei corsi di formazione
LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO
Visto l’articolo 4 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, che prevede che Governo, Regioni e Province autonome di Trento e di Bolzano, in attuazione del principio di leale col- laborazione e nel perseguimento di obiettivi di funzionalità, economicità ed efficacia dell’azione amministrativa, possano concludere in questa Conferenza accordi al fine di co- ordinare l’esercizio delle rispettive competenze e svolgere attività di interesse comune;
Visto l’articolo 3-octies, comma 3, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502, e suc- cessive modifiche ed integrazioni, che dispone che, con decreto del Ministro della sanità, di concerto con il Ministro della solidarietà sociale, sono individuati, sulla base di parametri e criteri generali definiti dalla Conferenza unificata, di cui all’articolo 8 del richiamato decreto legislativo n. 281 del 1997, i profili professionali dell’area socio-sanitaria;
Visto il comma 5 del richiamato articolo 3-octies che prevede che le figure professionali o- peranti nell’area socio-sanitaria a elevata integrazione sanitaria, da formare in corsi a cura delle Regioni, siano individuate con regolamento del Ministro della sanità di concerto con il Ministro per la solidarietà sociale, sentita questa Conferenza e siano definiti i relativi ordi- namenti didattici;
Visto il decreto del 18 febbraio 2000 del Ministro della sanità, di concerto con il Ministro per la solidarietà sociale con il quale, in conformità ai criteri stabiliti dalla Conferenza unifi- cata (rep. atti n. ….), è stata individuata la figura, il profilo professionale e l’ordinamento di- dattico dei corsi di formazione dell’operatore socio-sanitario;
Considerato che la Corte dei conti, con ordinanza n. 3/2000, nella adunanza del 21 settembre 2000, ha deliberato di sospendere ogni pronuncia e di rimettere gli atti alla Corte costituzio- nale, ritenuta la non manifesta infondatezza e la rilevanza, ai fini del decidere, di questioni di legittimità costituzionale in relazione all’articolo 3-octies, comma 5, del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modificazioni;
Vista la proposta di accordo trasmessa con nota del 15 febbraio 2001 dal Ministero della sanità che, in pari data, è stata inviata alle Regioni e Province autonome, con il quale si propo- ne in attesa della decisione della Corte costituzionale, che la figura dell’operatore socio- sanitario e il relativo ordinamento siano individuati tramite un accordo tra i Ministri della sanità e della solidarietà sociale e le Regioni e Province autonome;
Vsta la nota del 15 febbraio con la quale la Regione Veneto, a nome del coordinamento tecnico interregionale dell’area sanità e servizi sociali, ha avanzato alcune richieste di emendamento alla proposta di accordo, precisando che in caso di accoglimento delle stesse, da parte delle Regioni, si intendeva reso il parere a livello tecnico;
Vista la nota del 16 febbraio 2001 con la quale il Ministero della sanità, a cui sono state inoltrate le suddette richieste emendamentive avanzate dalle Regioni, ha comunicato di non avere rilievi da formulare in merito;
Acquisito l’assenso del Governo, delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bol- zano;
SANCISCE
il seguente accordo, nei termini sotto indicati tra il Ministro per la sanità, il Ministro per la solidarietà sociale, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano;
Ritenuto non più differibile la istituzione di una specifica figura di operatore socio-sanitario che svolga attività indirizzata a soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario, ed a favorire il benessere e l’autonomia dell’utente;
Considerata la conseguente necessità di attivare immediatamente i relativi corsi di formazione;
Ritenuto che, in attesa della decisione della Corte costituzionale, la disciplina sulla figura di detto operatore e sul relativo ordinamento possa essere adottata tramite un accordo fra i Mi- nistri della sanità e della solidarietà sociale e le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano ai sensi dell’articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281; Ritenuto, in attesa della decisione della Corte costituzionale sulle questioni di legittimità costituzionale sollevate dalla Corte dei conti con ordinanza n. 3/2000 in merito al decreto del Ministro della sanità di concerto con il Ministro della solidarietà sociale 18 febbraio 2000, concernente la individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell’operatore socio-sanitario e la definizione dell’ordinamento didattico, necessario ed urgente attivare i corsi di formazione di operatore socio-sanitario, restando impregiudicate le ulteriori auto- nome determinazioni delle amministrazioni interessate a seguito ed in conformità della sentenza della Corte costituzionale;
CONVENGONO
quanto segue:
in attesa della decisione della Corte costituzionale sulla legittimità costituzionale dell’articolo 3-octies del decreto legislativo n. 502 del 1992 e successive modificazioni, e con salvezza delle ulte- riori autonome determinazioni dello Stato e delle Regioni a seguito ed in conformità alla sentenza della Corte costituzionale, la figura, il profilo professionale ed il relativo ordinamento didattico del- l’operatore socio-sanitario sono, provvisoriamente, disciplinati in conformità ai contenuti degli articoli da 1 a 13 del decreto del Ministro della sanità, di concerto con il Ministro della solidarietà sociale, 18 febbraio 2000, e relativi allegati, con la precisazione che il contenuto dell’articolo 12 va modificato al comma 3 e comma 4, nel testo che qui di seguito si riproduce:
1. Figura e profilo
1. È individuata la figura dell’operatore socio-sanitario.
2. L’operatore socio-sanitario è l’operatore che, a seguito dell’attestato di qualifica conseguito al termine di specifica formazione professionale, svolge attività indirizzata a:
- a) soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario;
- b) favorire il benessere e l’autonomia dell’utente.
2. La formazione
- La formazione dell’operatore socio-sanitario è di competenza delle Regioni e Province autonome, che provvedono alla organizzazione dei corsi e delle relative attività didattiche, nel rispetto delle disposizioni del presente decreto.
- Le Regioni e le Province autonome, sulla base del proprio fabbisogno annualmente determinato, accreditano le aziende Usl e ospedaliere e le istituzioni pubbliche e private, che rispondono ai requiiti minimi specificati dal Ministero della sanità e dal dipartimento degli affari sociali con apposite linee guida, alla effettuazione dei corsi di formazione.
3. Contesti operativi
1. L’operatore socio-sanitario svolge la sua attività sia nel settore sociale che in quello sanitario, in servizi di tipo socio-assistenziale e socio-sanitario, residenziali o semiresidenziali, in ambiente o- spedaliero e al domicilio dell’utente.
4. Contesto relazionale
1. L’operatore socio-sanitario svolge la sua attività in collaborazione con gli altri operatori profes- sionali preposti all’assistenza sanitaria e a quella sociale, secondo il criterio del lavoro multiprofes- sionale.
5. Attività
1. Le attività dell’operatore socio-sanitario sono rivolte alla persona e al suo ambiente di vita:
- a) assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero;
- b) intervento igienico-sanitario e di carattere sociale;
- c) supporto gestionale, organizzativo e formativo.
2. Le attività di cui al comma 1 sono riassunte nell’allegata tabella A che forma parte integrante del presente decreto.
6. Competenze
1. Le competenze dell’operatore di assistenza sono contenute nell’allegata tabella B che forma parte integrante del presente decreto.
7. Requisiti di accesso
1. Per l’accesso ai corsi di formazione dell’operatore socio-sanitario è richiesto il diploma di scuola dell’obbligo ed il compimento del diciassettesimo anno di età alla data di iscrizione al corso.
8. Organizzazione didattica
1. La didattica è strutturata per moduli e per aree disciplinari. Ogni corso comprende i seguenti mo- duli didattici:
- a) un modulo di base;
- b) un modulo professionalizzante.
2. I corsi di formazione per operatore socio-sanitario avranno durata annuale, per un numero di ore non inferiore a 1000, articolate secondo i seguenti moduli didattici:
- a) b) c) d)
modulo di base: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 200; motivazione-orientamento e conoscenze di base;
modulo professionalizzante: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 250; esercitazioni/stages, numero minimo di ore 100; tirocinio, numero minimo di ore 450.
3. Le Regioni e Province autonome, attesa l’ampia possibilità di utilizzo dell’operatore socio-
sanitario, possono prevedere, per un più congruo inserimento nei servizi, moduli didattici riferiti a tematiche specifiche sia mirate all’utenza (ospedalizzata, anziana, portatrice di handicap, psichiatrica, con dipendenze patologiche ecc..) sia alla struttura di riferimento (residenza assistita, domicilio, casa di riposo, comunità, ecc.).
4. Oltre al corso di qualificazione di base sono previsti moduli di formazione integrativa, per un massimo di 200 ore di cui 100 di tirocinio; i moduli sono mirati a specifiche utenze e specifici con- testi operativi, quali utenti anziani, portatori di handicap, utenti psichiatrici, malati terminali, conte- sto residenziale, ospedaliero, casa alloggio, Rsa, centro diurno, domicilio, ecc.:
- modulo tematico: tipo di formazione teorica, numero minimo di ore 50;
- tematiche professionali: tipo di formazione esercitazioni/stages, numero minimo di ore 50;
- specifiche: tipo di formazione tirocinio, numero minimo di ore 100.9. Moduli didattici integrativi post-base1. Sono previste misure compensative in tutti i casi in cui la formazione pregressa risulti insufficien- te, per la parte sanitaria o per quella sociale.10. Materie di insegnamento1. Le materie di insegnamento, relative ai moduli didattici di cui all’articolo 8, sono articolate nelle seguenti aree disciplinari:
- a) area socio culturale, istituzionale e legislativa;
- b) area psicologica e sociale;
- c) area igienico sanitaria;
- d) area tecnico operativa.
2. Le materie di insegnamento sono riassunte nell’allegata tabella C, che forma parte integrante del presente decreto.
11. Tirocinio
1. Tutti i corsi comprendono un tirocinio guidato, presso le strutture ed i servizi nel cui ambito la figura professionale dell’operatore socio-sanitario è prevista.
12. Esame finale e rilascio dell’attestato
1. La frequenza ai corsi è obbligatoria e non possono essere ammessi alle prove di valutazione finale coloro che abbiano superato il tetto massimo di assenze indicato dalla Regione o Provincia autonoma nel provvedimento istitutivo dei corsi, e comunque non superiore al 10% delle ore complessi- ve.
2. Al termine del corso gli allievi sono sottoposti ad una prova teorica e ad una prova pratica da parte di una apposita commissione d’esame, la cui composizione è individuata dal citato provvedimento regionale e della quale fa parte un esperto designato dall’assessorato regionale alla sanità ed uno dall’assessorato regionale alle politiche sociali.
3. In caso di assenze superiori al 10% delle ore complessive, il corso si considera interrotto e la sua eventuale ripresa nel corso successivo avverrà secondo modalità stabilite dalla struttura didattica.
4. All’allievo che supera le prove, è rilasciato dalle Regioni e Province autonome un attestato di qualifica valido su tutto il territorio nazionale, nelle strutture, attività e servizi sanitari, socio sanitari e socio assistenziali.
13. Titoli pregressi
1. Spetta alle Regioni e Province autonome, nel contesto del proprio sistema della formazione, quantificare il credito formativo da attribuirsi a titoli e servizi pregressi, in relazione all’acquisizione dell’attestato di qualifica relativo alla figura professionale di operatore socio-sanitario, prevedendo misure compensative in tutti i casi in cui la formazione pregressa risulti insufficiente, per la parte sanitaria o per quella sociale, rispetto a quella prevista dal presente decreto.
ALLEGATO A
Elenco delle principali attività previste per l’operatore socio-sanitario
1) Assistenza diretta ed aiuto domestico alberghiero:
- assiste la persona, in particolare non autosufficiente o allettata, nelle attività quotidiane e diigiene personale;
- realizza attività semplici di supporto diagnostico e terapeutico;
- collabora ad attività finalizzate al mantenimento delle capacità psico-fisiche residue, allarieducazione, riattivazione, recupero funzionale;
- realizza attività di animazione e socializzazione di singoli e gruppi;
- coadiuva il personale sanitario e sociale nell’assistenza al malato anche terminale e morente;
- aiuta la gestione dell’utente nel suo ambito di vita;
- cura la pulizia e l’igiene ambientale.
2) Intervento igienico sanitario e di carattere sociale:
- osserva e collabora alla rilevazione dei bisogni e delle condizioni di rischio-danno dell’uten-te;
- collabora alla attuazione degli interventi assistenziali;
- valuta, per quanto di competenza, gli interventi più appropriati da proporre;
- collabora alla attuazione di sistemi di verifica degli interventi;
- riconosce ed utilizza linguaggi e sistemi di comunicazione relazione appropriati in relazionealle condizioni operative;
- mette in atto relazioni-comunicazioni di aiuto con l’utente e la famiglia, per l’integrazionesociale ed il mantenimento e recupero della identità personale.
3) Supporto gestionale, organizzativo e formativo:
- utilizza strumenti informativi di uso comune per la registrazione di quanto rilevato durante ilservizio;
- collabora alla verifica della qualità del servizio;
- concorre, rispetto agli operatori dello stesso profilo, alla realizzazione dei tirocini ed alla loro valutazione;
- collabora alla definizione dei propri bisogni di formazione e frequenta corsi di aggiornamento;
- collabora, anche nei servizi assistenziali non di ricovero, alla realizzazione di attività semplici.
ALLEGATO B
Competenze dell’operatore socio-sanitario
Competenze tecniche
In base alle proprie competenze ed in collaborazione con altre figure professionali, sa attuare i piani di lavoro.
- È in grado di utilizzare metodologie di lavoro comuni (schede, protocolli ecc.).
- È in grado di collaborare con l’utente e la sua famiglia:
- o nel governo della casa e dell’ambiente di vita, nell’igiene e cambio biancheria;o nella preparazione e/o aiuto all’assunzione dei pasti;
quando necessario, e a domicilio, per l’effettuazione degli acquisti;
o nella sanificazione e sanitizzazione ambientale. - È in grado di curare la pulizia e la manutenzione di arredi e attrezzature, nonché la conser- vazione degli stessi e il riordino del materiale dopo l’assunzione dei pasti.
- Sa curare il lavaggio, l’asciugatura e la preparazione del materiale da sterilizzare.
- S garantire la raccolta e lo stoccaggio corretto dei rifiuti, il trasporto del materiale biologicosanitario, e dei campioni per gli esami diagnostici, secondo protocolli stabiliti.
- Sa svolgere attività finalizzate all’igiene personale, al cambio della biancheria, all’espletamento delle funzioni fisiologiche, all’aiuto nella deambulazione, all’uso correttodi presìdi, ausili e attrezzature, all’apprendimento e mantenimento di posture corrette.
- In sostituzione e appoggio dei famigliari e su indicazione del personale preposto è in grado di:
- aiutare per la corretta assunzione dei farmaci prescritti e per il corretto utilizzo di apparecchi medicali di semplice uso;
- aiutare nella preparazione alle prestazioni sanitarie;
- osservare, riconoscere e riferire alcuni dei più comuni sintomi di allarme che l’utente può presentare (pallore, sudorazione ecc.);
- attuare interventi di primo soccorso;
- effettuare piccole medicazioni o cambio delle stesse;
- controllare e assistere la somministrazione delle diete;
- aiutare nelle attività di animazione e che favoriscono la socializzazione, il recupero ed il mantenimento di capacità cognitive e manuali;
- collaborare ad educare al movimento e favorire movimenti di mobilizzazione semplici su singoli e gruppi;
- provvedere al trasporto di utenti, anche allettati, in barella carrozzella;
- collaborare alla composizione della salma e provvedere al suo trasferimento;
- utilizzare specifici protocolli per mantenere la sicurezza dell’utente, riducendo al massimo il rischio;
- svolgere attività di informazione sui servizi del territorio e curare il disbrigo di pratiche burocratiche;
- accompagnare l’utente per l’accesso ai servizi.
Competenze relative alle conoscenze richieste
- Conosce le principali tipologie di utenti e le problematiche connesse.
- Conosce le diverse fasi di elaborazione dei progetti di intervento personalizzati.
- Riconosce per i vari ambiti, le dinamiche relazionali appropriate per rapportarsi all’utente sofferente, disorientato, agitato, demente o handicappato mentale ecc.
- È in grado di riconoscere le situazioni ambientali e le condizioni dell’utente per le quali ènecessario mettere in atto le differenti competenze tecniche.
- Conosce le modalità di rilevazione, segnalazione e comunicazione dei problemi generali especifici relativi all’utente.
- Conosce le condizioni di rischio e le più comuni sindromi da prolungato allettamento e immobilizzazione.
- Conoce i principali interventi semplici di educazione alla salute, rivolti agli utenti e ai lorofamigliari.
- Conosce l’organizzazione dei servizi sociali e sanitari e quella delle reti informali.
- Competenze relazionali
- Sa lavorare in èquipe.
- Si avvicina e si rapporta con l’utente e con la famiglia, comunicando in modo partecipativoin tutte le attività quotidiane di assistenza; sa rispondere esaurientemente, coinvolgendo estimolando al dialogo.
- È in grado di interagire, in collaborazione con il personale sanitario, con il malato morente.
- Sa coinvolgere le reti informali, sa rapportarsi con le strutture sociali, ricreative, culturali deiterritori.
- Sa sollecitare ed organizzare momenti di socializzazione, fornendo sostegno alla partecipazione ad iniziative culturali e ricreative sia sul territorio che in ambito residenziale.
- È in grado di partecipare all’accoglimento dell’utente per assicurare una puntuale informa-zione sul servizio e sulle risorse.
- È in grado di gestire la propria attività con la dovuta riservatezza ed eticità.
- Affiancandosi ai tirocinanti, sa trasmettere i propri contenuti operativi.
ALLEGATO C
Obiettivi di modulo e materie di insegnamento
Obiettivi di modulo
Primo modulo (200 ore di teoria):
- acquisire elementi di base utili per individuare i bisogni delle persone e le più comuni problematiche relazionali;
- distinguere i sistemi organizzativi socio-assistenziali e la rete dei servizi;
- conoscere i fondamenti dell’etica, i concetti generali che stanno alla base della sicurezza e della salute dei lavoratori sui luoghi di lavoro, nonché i principi che regolano il rapporto didipendenza del lavoratore (doveri, responsabilità, diritti …);
- conoscere i concetti di base dell’igiene e i criteri attraverso i quali mantenere la salubritàdell’ambiente. Secondo modulo (250 ore di teoria, 100 esercitazioni, 450 tirocinio):
- riconoscere e classificare i bisogni ed interpretare le problematiche assistenziali derivanti in relazione alle principali caratteristiche del bambino, della persona anziana, della persona con problemi psichiatrici, con handicap, ecc. o in situazioni di pericolo;
- identificare tutti gli elementi necessari alla pianificazione dell’assistenza, collaborando conle figure professionali preposte;
- riconoscere le principali alterazioni delle funzioni vitali al fine di attivare altre competenzee/o utilizzare tecniche comuni di primo intervento;
- applicare le conoscenze acquisite per: mantenimento di un ambiente terapeutico adeguato – cura della persona – mantenimento delle capacità residue – recupero funzionale;
- conoscere ed applicare le diverse metodologie operative presenti nelle sedi di tirocinio;
- conoscere i principali aspetti psico-sociali dell’individuo e del gruppo al fine di sviluppareabilità comunicative adeguate alle diverse situazioni relazionali degli utenti e degli operatori nonché conoscere le caratteristiche, le finalità e le prestazioni di assistenza sociale allo scopo di concorrere, per quanto di competenza, al mantenimento dell’autonomia e dell’integrazione sociale dell’utente.
Modulo facoltativo: tematica professionale specifica: (50 ore teoria, 50 esercitazioni, 100 tiro- cinio):
- approfondire le competenze acquisite con speciale riferimento ad una particolare tipologia di utenza o ad uno specifico ambiente assistenziale.
- principali materie di insegnamento.
Area socio culturale, istituzionale e legislativa:
- Elementi di legislazione nazionale e regionale a contenuto socio-assistenziale e previdenziale.
- Elementi di legislazione sanitaria e organizzazione dei servizi (normativa specifica Oss).
- Element di etica e deontologia.
- Elementi di diritto del lavoro e il rapporto di dipendenza.Area psicologica e sociale:
- Elemeni di psicologia e sociologia.
- Aspetti psico-relazionali ed interventi assistenziali in rapporto alle specificità dell’utenza.
Area igienico-sanitaria ed area tecnico-operativa:
- Elementi di igiene.
- Disposizioni generali in materia di protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori.
- Igiene dell’ambiente e comfort alberghiero.
- Interventi assistenziali rivolti alla persona in rapporto a particolari situazioni di vita e tipologia di utenza.
- Metodologia del lavoro sociale e sanitario.
- Assistenza sociale.
Fonte: AssoCareNews.it – Fondazione De Marchi
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