OSS senza cambio. La gestione scellerata del personale non può essere soltanto scusata dalla pandemia in corso.
E’ questo il messaggio che deve essere sottolineato in presenza di eventi come quello che ha coinvolto due colleghi a Roma.
M.B. e S.F., entrambi Operatori Socio Sanitari in un reparto di degenza a Roma, sono dovuti rimanere in servizio oltre il turno di notte. Il motivo? Non c’erano colleghi in grado di dargli il cambio.
Il reparto vive nella perenne carenza di personale, come molte realtà italiane purtroppo. Il contagio di alcuni colleghi e lo spostamento di un paio di unità verso altri servizi ha causato una voragine nell’organico da cui era impossibile uscire.
Il caos e la follia: ecco come è stato possibile questa assurdità.
L’evento si riferisce al turno di notte del 5 febbraio scorso.
Il turno del 5 pomeriggio, quello a cui sono subentrati, erano entrambi montati a loro volta la mattina del 5 ed uscivano da 12h di turno. Il giorno dopo (il 6) erano destinati al turno di notte e per questo non si erano presentati al termine della notte.
Il turno del 6 pomeriggio invece era composto da due colleghi che erano in servizio anche il 6 mattina ma in un reparto diverso. Quindi non potevano anticipare alla mattina il loro arrivo.
Per questo sono arrivati poco dopo aver distribuito il vitto delle 12. A quel punto i due colleghi “incastrati” avevano fatto già il turno di notte, le alzate del mattino e la distribuzione di colazione e pranzo.
Sfiniti hanno potuto smontare.
Non sappiamo se chi ha steso il turno si fosse accorto o meno della situazione.
La morale però è sempre quella: le conseguenze degli errori ricadono sempre verso il basso. Solidarietà ai due colleghi, devastati da 16 ore di turno.
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