Iscrizione di OSS stranieri ai corsi nonostante documentazione ancora mancante da parte delle Ambasciate.
Il nodo assume particolare importanza nei territori dove la carenza di operatori socio sanitari è diventata insostenibile e condizionante.
Favorevole alla questione è il Consigliere Regionale Arturo Lorenzoni (PD), che lancia un appello alla Regione Veneto.
“Come evidenziato dai sindacati, sono decine gli stranieri che nei giorni scorsi si sono visti rifiutare l’iscrizione alle lezioni, in partenza in questi giorni, sebbene siano entrati nelle relative graduatorie (e avendo già pagato i 900 euro della prima rata di tasse). Non sono stati in grado di produrre nei tempi stabiliti dai bandi regionali la documentazione inerente gli studi effettuati. Questo mancato passaggio non è riconducibile ad una loro inadempienza: le Ambasciate, competenti in materia, non hanno rispettato i tempi, anche a causa del Covid”.
Il portavoce del PD in consiglio regionale veneto continua: “Serve dunque un’immediata sanatoria al fine di permettere ai candidati risultati idonei di prendere parte ai corsi. Una soluzione praticabile potrebbe essere la produzione di un’autocertificazione che dichiari il possesso del titolo richiesto (il diploma di scuola media). Escludendo queste persone, a maggior ragione in un momento di crisi qual è l’attuale, l’amministrazione regionale si sta dimostrando più realista del re. E questo è un comportamento insensato. C’è estremo bisogno di Oss sia nelle case di riposo che nelle comunità per persone disabili. Perché cancellare dalle graduatorie chi ha dimostrato di avere le carte in regola per svolgere al meglio questo delicato lavoro”.
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