senatrice barbara guidolin come sarà oss del futuro

Come sarà l’Oss del futuro?

Il mondo degli Operatori Socio Sanitari è in continua evoluzione e sono tanti i traguardi da raggiungere.

Intervista esclusiva all’operatrice e senatrice Barbara Guidolin.

Negli ultimi tre anni gli OSS hanno raggiunto più obiettivi che nei primi 18 anni di vita del profilo. Quali sono i prossimi traguardi da raggiungere entro fine legislatura?

Prioritario ora è cominciare un percorso di riforma del profilo dell’oss come prevede il ddl delega 1966 che ho depositato in Senato.

Bisogna aggiornare questa importante figura professionale anche in vista della riorganizzazione dei servizi socio-sanitari legati al Pnrr.

Come sapete, grazie anche alla perseveranza del Movimento 5 Stelle, a luglio 2021 con un emendamento al sostegni-bis siamo riusciti – dopo ben 20 anni – a dare il ruolo socio-sanitario all’oss.

Adesso è fondamentale coinvolgere il Ministero della Salute in questo processo in collaborazione con la conferenza stato Regioni. Si deve puntare sull’innalzamento del livello di formazione per gli oss e anche sulle specializzazioni.

Secondo il suo modo di vedere il futuro profilo OSS, quale priorità ha la riforma della formazione di base oss e in cosa si dovrebbe migliorare?

È chiaro a tutti che da quando l’oss è nato nel 2001 ad oggi la sua presenza nei reparti e nelle rsa è diventata indispensabile e una preziosa risorsa anche per infermieri e medici.

Quando dico che la formazione va aggiornata è proprio perchè con il ruolo socio-sanitario abbiamo la possibilità di dare all’oss alcune mansioni di base dell’infermiere in modo da permettere a tutti di operare nel rispetto della legge.

Per capirci, sulla carta oggi l’oss non puó fare la somministrazione della terapia senza la supervisione dell’infermiere.

Con un’adeguata riforma del profilo si potrebbe dare all’oss questo compito e liberare così l’infermiere che avrà compiti ben più importanti da svolgere e che richiedono un livello di formazione più elevato. Per realizzare tutto ció serve che l’oss venga preso in carico dal ministero della salute e la formazione venga omogenizzata su tutto il territorio nazionale.

Ricordiamoci che il fallimento della formazione complementare per l’oss istituita nel 2003 è stata ed è ancora oggi la non competenza delle regioni di formare profili sanitari. Dobbiamo togliere l’oss da questo limbo.

Nella nuova bozza di CCNL l’oss raggiunge finalmente la possibilità di accedere a incarichi (seppur per tutoraggio). Pensa che la politica sia pronta a supportare un salto in avanti della categoria, magari arrivando in futuro alla possibilità per gli oss di accedere a dedicate posizioni organizzative aziendali?

La politica deve supportare un salto in avanti dell’oss perchè è proprio in questo modo che si garantirà una maggior qualità dei servizi socio-sanitari offerti dal nostro paese.

Ricordo che nella nuova bozza del CCNL l’Oss è collocato nell’area B degli operatori lasciando di conseguenza vuota l’area C che sarebbe la sua naturale collocazione.

Questo è dovuto al fatto che per accedere all’area C bisogna avere il diploma di maturità, cosa che non è richiesta oggi a chi accede ai corsi oss.

Ecco, innalzare il livello di istruzione per accedere ai corsi, prevedendo magari dei percorsi formativi a livelli che coinvolgano gli istituti professionali statali ad indirizzo sociale e che permettano di raggiungere la maturità in un percorso di studi base per le professioni socio-sanitarie potrebbe essere il futuro anche per dare ai nostri giovani dei reali sbocchi lavorativi.

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Redazione

Di Redazione

Redazione OSS24ore.com e OSS24ore.it.

14 pensiero su “Come sarà l’OSS del futuro? Intervista esclusiva alla senatrice Barbara Guidolin.”
    1. Buongiorno io sono un Oss , invece ritengo utile ed importante che ogni professionista , e ogni figura professionale debba svolgere il proprio ruolo non sconfinare nel ruolo di altri. Non è assolutamente compito dell Oss , la somministrazione delle terapie come tante altre cose. Quindi è importante rispettare la figura del Oss , nel suo ruolo e nella sua professione riconoscendo si la sua presenza importante in ogni ambiente sanitario, ma non assolutamente e sottolineo no no no attribuire compiti e responsabilità che non sono di sua competenza lo trovo scandaloso , che si parli di questo . Io come Oss non mi sento di ringraziare nessuno, perché la mia figura professionale ancora per quanto riguarda i nostri diritti , non è tutelata e non mi sento tutelata da nessuno. Quindi se legge questa mia risposta, la invito veramente a riflettere su questa figura professionale che è molto importante per qualsiasi ambiente sanitario, ma viene poco rispettata molto sottovalutata e ripeto per l ennesima volta le vengono attribuiti compiti che non sono di competenza dell Oss . Se veramente si vuole dare un valore a questa figura è rispettarla nel suo ruolo , e nelle sue competenze. Un ultima cosa ma non meno importante, io sono molto favorevole nella formazione dell Oss la trovo veramente molto utile e importante per dare in assistenza sempre migliorare alla persona, e alla sua famiglia. , ma sono assolutamente e dico assolutamente contraria alla formazione sulle terapie non è assolutamente compito dell Oss, si ricordi la nostra figura non è nata per questo.

  1. Io sono OSS complementare dal 2005 ho sempre lavorato e lavoro tutt’ora in una RSD, non ho un diploma di scuola superiore ma vi posso garantire che mi confronto sempre con colleghi molto più giovani di me diplomati, quindi con un titolo di studio superiore al mio e vi garantisco che penso tante di quelle volte a chi gli abbia dato l’attestato, si viene a lavoro solo per lo stipendio, misero che sia ma per quello che fanno è addirittura regalato secondo me…..Persone che non si vogliono prendere nessuna responsabilità sul proprio operato, non prendono mai una decisione se la circostanza del momento te lo impone, sempre mettendo al centro i bisogni della persona. Io ho dei colleghi di lavoro che i pazienti non li guardano nemmeno in faccia e non vedono ne SEGNI ne SINTOMI , però hanno il diploma superiore e quindi secondo questa nuova riforma sono quelli più adeguati e competenti per fare la professione dell’OSS. Io da certe persone non mi farei nemmeno guardare, figuriamoci toccare!!!! Io sono un’operatrice socio sanitaria che ha sempre lavorato con devozione e coscienza con la consapevolezza di lavorare con le persone e non con degli oggetti! Siamo rimasti in pochi a pensarla così, purtroppo!!!

    1. La penso anch’io come te, io adesso lavoro in una RSA,ci sono degli operatori che li prenderei a calci,non riescono a capire che gli anziani, hanno bisogno di aiuto, per tutto. Sono stanca di questa situazione, ma questi operatori hanno fatto un corso in cui non hanno imparato nulla. Questo lavoro è fatto con la testa e con il cuore ❤, non per lo stipendio che è poco, loro, come dici tu,hanno un diploma, che non serve. Idem negli ospedali, stessa situazione, non sono formati per situazioni di emergenza, come il Covid

    2. Bene, finalmente
      ……. La situazione attuale ci limita molto nelle mansioni. Siamo considerati poco, quasi niente , dobbiamo crescere , avere più autonomia, studiare, formazione continua , ecc. Il giusto riconoscimento per una figura così importante!

  2. Il problema rimane sempre lo stesso, però. Che ci vuole un riconoscimento legale lavorativo equiparato alle altre professioni mediche. Ci sono un mare di casi di OSS veramente preparati che hanno svolto un lavoro eccellente con casi di degenza grave, come Stroke Unit, Urgent Sourge, ecc. e poi per motivi burocratici, appunto, di questo tipo, sono costretti a lasciare il paziente che stanno seguendo, creando così nuove difficoltà. Di certo, va tolta la mentalità formativa e amministrativo legale che siano e svolgano solo funzioni di supporto e non anche esse primarie.

  3. Tutte le OSS qualificate, comprese quelle che svolgono attività domiciliare, dovrebbero avere un contratto sanitario e superare i contratti “sociali” svolti dagli Enti locali con differenti inquadramenti e stipendi. L’assurdo e che noi OSS domiciliari siamo inquadrate come tecnici e non come figure sanitarie

  4. Faccio presente che gia’ diversi Oss anno addirittura la laurea vecchio ordinamento,questo a titolo di informazione per alcuni infermieri sapientoni.

    1. Mattia ha ragione , nelle corsie operano Oss, con lauree e diplomi, accanto ad infermieri e/o coordinatori che non posseggono nemmeno il diploma di maturità …

  5. Credo sia giusto tenere in conto il livello di istruzione ma metto al primo posto per oss e infermieri il tirocinio di almeno sei mesi anche un anno in strutture e in ospedale con relativo giudizio. Essere professionale significa competenza tecnica ma anche umanità che da parecchio tempo manca in tanti operatori

  6. Prima di somministrare terapia bisogna studiare biologia, fisiologia, le varie materie prettamente mediche e la farmacologia… Poi se ne riparlerà. Altrimenti non si ha minimamente idea di cosa si stia facendo e dando, con ripercussioni sulla vita del paziente. Quindi non diciamo fesserie, la terapia farmacologica è forse il compito più delicato…

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