oss rassicurate se paziente si suicida oss licenziati oss senza cambio oss nessuna stabilizzazione

OSS rassicurate ma poi lasciate a casa allo scadere del contratto. Succede all’ASST Lodi, dove una decina di Operatrici Socio Sanitarie, alcune con figli piccoli, si sono viste non rinnovare il contratto lo scorso 30 settembre.

La denuncia arriva da Stefano Lazzarini, sindacalista Confsal “La situazione riguardava 90 dipendenti totali a tempo determinato, operativi negli ospedali di Lodi, Codogno, Sant’Angelo e Casalpusterlengo, per cui ci siamo più volte seduti ai tavoli. Per legge questi lavoratori, non essendoci lettere di richiamo o altro, dopo 18 mesi di servizio, svolto regolarmente, avrebbero dovuto essere stabilizzati. Ma se, come detto dalla direzione amministrativa, per chi aveva il contratto in scadenza il 30 giugno, è andato tutto liscio, non è stata invece completamente mantenuta la rassicurazione data il 24 agosto per chi scadeva il 30 settembre. Infatti, purtroppo, come un fulmine a ciel sereno, tra venerdì sera e sabato, abbiamo saputo che qualcuno è stato escluso e quindi discriminato”.

Concludendo, il sindacalista ha poi voluto raccontare alla stampa nel dettaglio “Una decina di lavoratrici, molte con figli piccoli e che si sono sempre comportate bene che, chissà per quale motivo, venerdì hanno ricevuto una telefonata che gli diceva di stare a casa dal lavoro l’indomani, perché non gli sarebbe stato rinnovato il contratto. E questo benché loro fossero già state inserite nei turni di ottobre, pronte ad andare avanti e senza nessuna avvisaglia del loro destino”.

Di Antonio Cascione

Operatore Socio Sanitario classe '85 anni con la passione per la scrittura e la lettura. Sportivo e amante della cucina stellata, ama i poeti maledetti ed i cantautori degli anni settanta/ottanta.

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